Le Dimensioni in Biodinamica
Quotidianamente siamo abituati ad avere un approccio alla realtà basato su un piano che possiamo definire orizzontale: la vista è il primo sistema sensoriale che ci mette di fronte all’orizzonte che stazione eretta ci permette di relazionarci con il mondo e con gli altri esseri. In questa visione il tempo è stato definito lineare insieme al pensiero e allo svolgersi della nostra vita. Tutto rientra in un paradigma meccanicistico. Anche le dinamiche emotive in cui entriamo sembra debbono per forza risolversi nel loro piano di manifestazione. Non è comunemente contemplato il concetto, per esempio, di dare spazio ad un momento interiore che stiamo vivendo per lasciare che si risolva da se, senza l’intervento di lotte, depressioni e via dicendo. Lo spazio visivo in quei momenti diventa sempre più piccolo, si “conicizza”. Non abbiamo più la possibilità di vedere altro. Si entra in un piccolo spazio in una dimensione orizzontale.
La stessa cosa accade per i dolori, disagi fisici, viscerali e psicologici, sembra di non trovare la famosa “via d’uscita”. A questo punto la Biodinamica ci insegna una nuova dimensione: quella olistica. Letteralmente ci spinge in altre dimensioni. La cosa stupefacente, che non smette mai di stupirmi, è che il processo di apertura, decompressione e uscita dalle dinamiche avviene per l’aggiunta di un ingrediente fondamentale: la Presenza dell’Operatore. Questa “magica” condizione crea letteralmente Spazio. Come se ci sentissimo stretti in una morsa e gradualmente questa iniziasse a darci sempre più respiro fino a farci tornare normali per poi continuare nell’espansione. E’ passare dalla fine di un espiro, rimanere senza fiato, e in quel momento di quiete, riprendere a inspirare. Come se l’inspiro non finisse mai. Nella dimensione Biodinamica anche il tempo e lo spazio cambiano i loro normali connotati, si espandono portandosi dietro i pensieri e le emozioni. Si passa quindi ad un paradigma olistico in cui cambia lo stato di percezione di se in tutti gli aspetti. Non è raro che un paziente ,insieme alla risoluzione dei disagi per cui ha ricevuto questi trattamenti, ritrovi la scintilla di vita che ri accende la creatività, la Salute e la ricerca interiore.
Nella dimensione Biodinamica, quindi, le risoluzioni dei disagi avvengono perché hanno il giusto spazio per potersi aprire e reintegrare con l’unità del nostro corpo. La gestione non è più ad opera del terapista, ma del campo intelligente in cui siamo immersi che ci fa navigare nel suo splendido mare.
Francesco de Cenzo